“La ricerca della Bellezza non è solo, come potrebbe sembrare, il fotografare il bello, ma semplicemente fotografare quello che il tuo animo ti richiede per darti soddisfazione, anche cose tristi, brutte. Fotografandole e rendendone partecipe il mondo hai fatto qualcosa di “bello”, stai cercando di cambiarle!”
Questa è stata la premessa con cui Letizia Battaglia mi ha accolto durante il primo workshop della sua vita, e ho avuto la fortuna e l’enorme privilegio di essere presente.
Non amo partecipare ai workshop, ma non solo adesso che sono anziano. Anche negli anni passati sono stato sempre molto restìo a questa forma di aggregazione; in genere si impara qualche tecnica sterile, si scattano tante foto e si parla davvero poco. Mi piacciono molto i seminari proprio perchè sono la situazione opposta.
Rimasi infatti un pò meravigliato quando scoprii che la grandissima Letizia Battaglia avrebbe tenuto un ws, e sebbene fossi perplesso, mai avrei perso l’occasione di starci assieme per diversi giorni; il programma online del ws poco definito mi lasciava ben sperare…
Appena arrivato in questa stupenda villa immersa nel verde di Viagrande, vidi Letizia che si sbracciava a voce alta, parlando di non so cosa con i partecipanti , già arrivati da un pezzo (e io come sempre in fortissimo ritardo); mi avvicinai, e mentre lo facevo mi ritrovai un pò intimidito, sensazione che provo davvero di rado, ma non appena partirono i saluti mi ritrovai subito felicissimo, poichè il dialogo fu questo:
” Ehi tu, sei arrivato adesso?? Chi sei?”
” Buongiorno Letizia, mi chiamo Pietro,sono molto onorato di conoscerti”
” Eh si…che sei venuto a fare?”
” Letizia, il tuo workshop”
” Si vabbè, troppo tardi ormai abbiamo finito, non dovevi arrivare a quest’ora”
” Scusa Letizia hai ragione, mi metto da parte non voglio disturbare…comunque ciao a tutti ragazzi…”
” Non distrarre i ragazzi che stiamo parlando! Mettiti da parte…”
mi metto da parte, mi faccio una sigaretta, già ero impazzito per lei…ma dopo pochi minuti…
” Scusa, ma tu che stai facendo?? Non solo sei in ritardo, neanche segui? Hai una macchina fotografica??”
” Letizia non volevo disturbare, certo che ho la macchina, la prendo e vengo subito!”
…prendo subito la Nikon e mi avvicino; Letizia stava parlando dell’elemento acqua e dei suoi mille risvolti interpretativi; vedo Giulia semi immersa in acqua e mi fermo a osservarla…
” Hai preso la Nikon adesso? Ma ormai abbiamo finito dobbiamo andare!”
” Letizia dammi un solo secondo e andiamo via tutti giuro!”
E scatto questa fotografia.
E fu dalla visione di questa fotografia, qualche minuto dopo, che cominciò il mio “workshop” per così dire.
Per descrivere la mia esperienza farò un esempio un pò banale, ma credo che sia calzante con la realtà dei fatti: immaginate di essere un chitarrista innamorato di Luciano Ligabue, di lui e della sua musica, dei suoi testi e della sua vita. Immaginatevi adesso di avere Luciano Ligabue a casa vostra per 5 giorni interi, insieme a pochi amici speciali…ebbene io ho vissuto questa esperienza, e non credo che la dimenticherò mai!
Con Letizia abbiamo parlato tanto, e Letizia ci ha parlato tanto.
Ogni parola ci ha ipnotizzato e ci ha aperto il cervello.
Letizia non ci ha mai parlato di una fotografia fine a sè stessa, ma ci ha parlato di una vita in cui la fotografia ha occupato quasi tutto il tempo della sua vita.
Ci ha raccontato di lei non delle sue foto; ci ha parlato delle serate divertenti con Gabriele Basilico ma non delle foto di Gabriele; ci ha parlato delle sue giornate con Scianna, con Jodice, con Borsellino e con Falcone. Ascoltavamo della “tanta e ingiustificata confusione” a New York durante la consegna a lei del premio Eugene Smith…e noi ridevamo!
Molto legata alla bellezza femminile e a quella dei bambini, ci ha spinto, durante i giorni passati insieme, a cercarla anche noi. Abbiamo realizzato delle fotografie, tutti completamente liberi, sempre accompagnati dalla sua voce, che non ha mai pronunciato, in 5 giorni interi, le parole: scatti-macchinafotografica-inquadratura-diaframma-modelle-obiettivo-iso. Nè lei e neanche noi ne abbiamo sentito la necessità; credo che nessuno abbia mai guardato la macchina dell’altro, eravamo troppo impegnati a parlare di noi e a guardarci in viso!
Durante quei giorni prese vita un gruppo, un progetto, era nato “Bellezza17” di Letizia Battaglia e dei suoi 17 ragazzi!
Il gruppo si separa ma resta unito. Subito dopo il nostro incontro cominciano i progetti, e Letizia vuole averci vicini ancora una volta. Si mette all’opera e diventa promotrice di una mostra fotografica, “La Ricerca Della Bellezza”, in cui decide che saremo noi a esporre, i suoi 17, nella sua Palermo in uno dei palazzi più belli e prestigiosi, Palazzo Notarbartolo. La mostra viene inaugurata da lei alla presenza di stampa, tv e circa 400 partecipanti solo nella prima serata. Nei 15 giorni successivi si registra la presenza di migliaia di persone..che vengono a vedere le nostre fotografie.